Gentile Ministro dell’Università e della Ricerca,
sicuramente Le sarà arrivato il grido del Prof. Alessandro Barbero
“I PARADOSSI DELLE BIBLIOTECHE PROIBITE, DOVE ENTRANO SOLTANTO POCHI ELETTI“
e la risposta dell’Associazione Italiana Biblioteche
“OGNUNO FACCIA LA SUA PARTE. Ragionando di “biblioteche in coma” e dei principi di autonomia e responsabilità nelle università statali“
Certo della Sua sensibilità sul tema dell’Apertura del sapere, nei luoghi fisici e virtuali, La invito a rispondere concretamente nei limiti legali e finanziari del Suo ruolo:
– sollecitando la discussione e votazione al Senato della Repubblica della LEGGE GALLO su “accesso aperto all’informazione scientifica“
– stanziando fondi blindati per assumere Bibliotecari negli Atenei
– incentivando economicamente la condivisione della produzione scientifica ad accesso aperto con fondi (aggiuntivi rispetto a quelli europei) per Dipartimenti e Enti di eccellenza in base alla valutazione della qualità della Ricerca (VQR)
Buon Lavoro
Damiano Orru’
https://it.linkedin.com/in/orrudamiano
Bibliotecario. Professione disciplinata dalla legge n. 4/2013
Iscritto all’elenco degli associati AIB, delibera n. E/2014/0843
Se potete leggere questa “opinione” strettamente personale, condivisa liberamente con l’intera comunità Internet, non dovete ringraziare nessun editore o ricercatore, neanche la piattaforma blog e il blogger che vi parla, ma il protocollo HTTP, inventato da Tim Berners-Lee e condiviso liberamente e gratuitamente con la comunità scientifica nel 1991, trenta anni fa, come normale declinazione del software OPEN source: libero, aperto e accessibile.
Non sono un docente e neppure uno studente, ma un semplice e umile bibliotecario accademico, in servizio dal 1999 in un ateneo romano. Non dispongo dei dati e delle informazioni sui fatti (riportati dal Prof. Alessandro Barbero) che mi consentano di assolvere o condannare i colleghi bibliotecari torinesi o bolognesi. Non posso esimermi dal chiedervi se possa essere paradossale quanto stigmatizzato e generalizzato cosi’ sommariamente, per essere generosi, vedendo su “quanti e quali dati” si basa la denuncia. Qui cerco di documentare con statistiche e fonti alcuni aspetti del problema di Accesso alla Ricerca Accademica in biblioteca.
Ringrazio l’Associazione Italiana Biblioteche, che ha ribadito che temi come gli obblighi del diritto di autore, le limitazioni da contingentamento in biblioteca, la carenza di personale qualificato, non dipendano dal singolo bibliotecario o dal direttore della biblioteca, ma da scelte di gestione accademica e ministeriale
< aib.it/attivita/comunicati/2021/88538-ognuno-faccia-la-sua-parte >
Tramite gli open data chiunque oggi puo’ valutare l’incremento dei “1820 Bibliotecari iscritti all’albo professionale italiano” tracciato pubblicamente sul sito
AIB – Associazione italiana biblioteche
Fonte
https://www.aib.it/chi-siamo/elenco-associati/
L’AIB, Associazione italiana biblioteche, è l’associazione professionale dei bibliotecari italiani e ha come scopo la promozione dei servizi bibliotecari del Paese e il riconoscimento della professione
Ogni cittadino puo’ valutare (persi 918 professionisti dal 2009 al 2019) quanti bibliotecari accademici (precari e strutturati) sono in servizio in Italia tramite il sito
MIUR – Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Fonti
http://dati.ustat.miur.it/dataset/2015-2019-personale-universitario
http://dati.ustat.miur.it/dataset/2009-2014-personale-universitario
Ogni cittadino puo’ valutare (dato dicembre 2013 – febbraio 2020) quante biblioteche Comunali (sparite 389 in 74 mesi) e Universitarie (sparite 503 in 74 mesi) sono attive in Italia come tracciato sul portale
ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le informazioni bibliografiche
Sul web è visibile a tutti (dato 2003 – oggi) quanto i bibliotecari supportano la Ricerca, non solo accademica, condividendo oltre 2.721.000 richieste di documenti (articoli/paper/report/ecc…) in modo legale e nel rispetto delle norme italiane e internazionali sul copyright, per oltre 81.000 utenti in 880 biblioteche, tramite la piattaforma
NILDE (Network for Inter-Library Document Exchange)
Fonte
https://nildeworld.bo.cnr.it/it/statistiche/
Ringrazio il Prof. Alessandro Barbero per la sua crociata di denuncia per accedere fisicamente nelle biblioteche, documentata sul quotidiano La Stampa
< lastampa.it/topnews/tempi-moderni/2021/01/18/news/i-paradossi-delle-biblioteche-proibite-dove-entrano-soltanto-pochi-eletti-1.39785929>
Come molti condivido alcuni aspetti non banali, come la necessità di aprire ai cittadini il sapere, la ricerca, gli spazi accademici, i dati e le pubblicazioni.
Per questo lo invito a dare l’esempio sottoscrivendo la petizione “APRITE a tutti quelle biblioteche e quelle pubblicazioni scientifiche #openDataSteward” e rendendo ad accesso aperto le sue pubblicazioni accademiche
condivise sull’archivio della Ricerca “IRIS Università degli Studi del Piemonte Orientale”
#OpenDataSteward:
QUESTO SAREBBE IL TUO SISTEMA DI APPRENDIMENTO?
CERTO! SI VERSANO I DATI IN QUESTO MUCCHIO DI ALGEBRA LINEARE, POI SI RACCOGLIE LA RISPOSTA DALL’ALTRA PARTE
E SE LE RISPOSTE SONO SBAGLIATE?
BASTA MESCOLARE IL MUCCHIO FINCHÉ NON INIZIANO A SEMBRARE GIUSTE